Per i bambini i 4 libri di Fiabe di M. A. Spadaro ambientate a Palermo nei vari periodi storici. Ed. Vittorietti // 6 giugno 2017 ore 17.00 Conferenza "Arte al femminile" a Palazzo Petyx via E.Albanese 94 Palermo // "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo" a cura di M. A. Spadaro - Palazzo Sant'Elia - 12 maggio-28 luglio 2017

mercoledì 15 aprile 2015

Giornata della Didattica museale 15 aprile 2015


15 aprile 2015 Albergo dei Poveri
Giornata della didattica museale e dell'educazione al patrimonio culturale Azioni coordinate di formazione per la didattica e la valorizzazione dei beni culturaliProgetto Arca dei Suoni 

Didattica museale, musei delle scuole, cultura contro violenza

intervento di Maria Antonietta Spadaro

L’Anisa (Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte) per l’educazione all’arte opera dal 1951 per la crescita delle ore d’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole, perché siamo convinti dello straordinario valore formativo delle arti visive (dipinti, sculture, monumenti, città) testimonianze concrete e tangibili della cultura e della civiltà dei popoli nella storia.
Gli attentati di Parigi al giornale Charlie Hebdo con le sue vignette satiriche, la distruzione del sito archeologico di Nimrud, nei pressi della città di Mosul - raso al suolo con una colonna di bulldozer dai miliziani dell’Isis -, l’attentato al Museo del Bardo a Tunisi, (forse anche alle torri gemelle del 2001) dimostrano come per sfidare la volontà del mondo, i sentimenti dell’umanità, le origini della civiltà, gli obiettivi scelti siano stati proprio le opere espressione della cultura artistica in senso lato. (Anche Savonarola e Hitler hanno fatto distruggere opere d’arte con lo stesso intento di soffocare la creatività e la libertà di pensiero, ossia lo sviluppo della civiltà).
Distruggere il passato, i luoghi della condivisione della storia e dell’identità dei popoli, come musei e siti d’arte i quali, visitati da tutti, divengono patrimonio universale e linguaggio internazionale, è la sottile strategia dalle menti criminali dell’Isis per imporre il terrore e la fine della civiltà.
Ne deduciamo che la forza delle immagini, e quindi dell’arte, superi il pensiero scritto (crisi della parola e della letteratura) certamente più debole nel definire la “cultura” nell’immaginario collettivo.

La violenza perpetrata dallo Stato italiano sulla CULTURA (pochissime ore di Storia dell’Arte nelle scuole, tagli alle risorse, già irrisorie, sui Beni Culturali, assurde privatizzazioni nel settore, ecc.) somigliano molto alle sconsiderate azioni criminali di ISIS ... pensiamo ai crolli di Pompei, all’abbandono dell’Aquila e non solo; e tutto ciò in netto contrasto con i principi della nostra Costituzione (art. 9).
Ma da noi non si tratta di “ideali”, per quanto distorti e deliranti di gente inqualificabile come le milizie dell’Isis, ma di classi dirigenti incapaci e corrotte che antepongono interessi privati al bene collettivo di un intero paese.
[Consiglio la lettura di un libro dal titolo “Privati del Patrimonio” di Tomaso Montanari, che analizza le storture di una gestione dei beni culturali manovrata da un sistema politico corrotto.] Anche la Sicilia, in questo squallido contesto nazionale - pensiamo alla casa di Cavour in Piemonte, completamente vandalizzata nell’indifferenza di tutti -, brilla per l’abbandono di importanti monumenti e per l’incuria di alcuni siti; mentre a scuola, le ultime riforme non hanno fatto altro che penalizzare lo studio della Storia dell’Arte, impoverendo alla base lo studio e la conoscenza del nostro patrimonio artistico.

L’Italia ha bisogno di puntare sulla cultura, anche e soprattuto artistica, perché è nel suo dna: quando nel 1870 il Giappone si aprì all’Occidente, dopo due secoli di chiusura, per aggiornare la propria cultura artistica si rivolse all’Italia, scegliendola tra gli altri paesi occidentali. Ricordiamo che, fra i tre artisti inviati a Tokyo dall’Accademia di Brera, figurava lo scultore palermitano Vincenzo Ragusa.

Puntare sulla cultura è necessario per la formazione dei giovani, per i Beni Culturali stessi, per l’economia, per tutto!
Ma nella scuola italiana i manuali di Storia dell’Arte ignorano le esperienze storico-artistiche delle varie regioni, privilegiando quasi esclusivamente il Lazio, la Toscana e il Veneto. Ciò non può che determinare nei giovani, per esempio siciliani, la convinzione che la loro terra non abbia mai prodotto nulla di valido nel campo della cultura artistica.
La Storia dell’Arte, come storia delle immagini, forme insostituibili di ogni cultura, dovrebbe rivedere il proprio statuto non più sottolineando l’identità esclusiva di un’area culturale bensì cercando la via dell’integrazione di culture diverse che spesso convergono, cooperano e coesistono nell’espressione artistica prodotta in un determinato periodo o territorio (in questo la Sicilia costituisce un campo d’indagine tra i più affascinanti e ricchi).
L’Ansia/Palermo ha sempre affiancato progetti didattici come La scuola adotta un monumento (Comune di Palermo) o il progetto Scuola-Museo (Regione Sicilia), perché orientati a studiare, comprendere e amare il nostro patrimonio artistico che, ereditato da millenni, speriamo di riuscire a preservare per le generazioni future.
Il lavoro del CRicd basato sulla “catalogazione”, primo fondamentale passo verso la tutela del patrimonio, ci induce a sperare, ma oggi l’ottimismo di tanti nel nostro paese è in caduta libera ... In tutto questo il nostro progetto I Musei delle scuole, promosso da Anisa/Palermo (M. Riccobono, M. A. Spadaro, B. Truden) e contenuto nel Quaderno n. 3 Arca dei Suoni, costituisce una proposta didattica che, se ben condotta dagli istituti scolastici, potrebbe aprire squarci di sapere su metodologie, ambiti culturali integrati, ecc. spendibili in settori anche lavorativi.
I musei finora coinvolti nel progetto riguardano le seguenti scuole:
Educandato Maria Adelaide, Istituto tecnico nautico “Gioeni Trabia, Istituto tecnico per geometri “Filippo Parlatore”, Scuola M. St. “Giuseppe Piazzi”, Liceo Artistico “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara”, Liceo Classico “G. Garibaldi”, Istituto comprensivo “Cruillas”, Istituto di Istruzione Superiore “Damiani Almeyda - Crispi”
Mettere in rete tali musei è un’operazione utilissima per la diffusione delle conoscenze e per rendere i giovani di ogni scuola custodi e responsabili di un bene comune, aperto al dialogo con la città.
I musei, e ancor di più i luoghi d’arte come piazze e monumenti, sono gli spazi della condivisione pubblica della cultura; i luoghi della crescita dell’uomo, dello sviluppo della consapevolezza storica. Bisogna far sì che non divengano mai luoghi dell’inganno e della corruzione del sapere, occorre vigilare affinché il potere (a volte corrotto) non tolga ai cittadini la sovranità assoluta sul patrimonio storico-artistico che appartiene loro di diritto. La Scuola dovrebbe operare in tal senso: l’educazione al patrimonio artistico è educazione civica, sviluppo del senso di appartenenza ad un luogo e ad una società. 
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