Per i bambini i 4 libri di Fiabe di M. A. Spadaro ambientate a Palermo nei vari periodi storici. Ed. Vittorietti // 6 giugno 2017 ore 17.00 Conferenza "Arte al femminile" a Palazzo Petyx via E.Albanese 94 Palermo // "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo" a cura di M. A. Spadaro - Palazzo Sant'Elia - 12 maggio-28 luglio 2017

domenica 7 maggio 2017

Comunicato Stampa della Mostra

invito A

invito B

Manifesto

























Fondazione Sant'Elia

COMUNICATO STAMPA

MOSTRA

O’Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo

a cura di Maria Antonietta Spadaro

Sede: Palazzo Sant’Elia, piano nobile - Palermo
Periodo: 12 maggio/28 luglio 2017

Catalogo, a cura di M. A. Spadaro, pp. 400, con saggi di studiosi palermitani e giapponesi, relativi al percorso dei due artisti e all’ambiente in cui operarono. 

Allestimento: Carola Arrivas Bajardi
Grafica: Antonio Giannusa

Si terrà il 9 giugno 2017, sempre a palazzo Sant’Elia,  una “Giornata di studi” sul tema: L’utopia del Giappone in Europa - relatori di Palermo, Roma, Tokyo e Kyoto

Dalla metà del XIX secolo, dopo duecento anni di chiusura nei confronti dell’Occidente, il Giappone apre le sue frontiere, avviando rapporti economici e diplomatici con gli Stati Uniti d’America e i paesi europei. Nel clima di questa apertura generale verso l’Occidente, l’imperatore Mutsuhito ritiene necessario invitare dall’Italia - il paese occidentale dalla più solida tradizione artistica - tre artisti per fondare una scuola d’arte che sia al passo con le linee stilistiche della cultura figurativa moderna: nasce a Tokyo la scuola d’arte Kobu Bijutsu Gekko del Ministero dell’industria e tecnologia.
I tre artisti selezionati dall’Accademia milanese di Brera sono: Antonio Fontanesi per la pittura, Giovanni Vincenzo Cappelletti per l’architettura e il palermitano Vincenzo Ragusa per la scultura.
Ragusa arriva nella capitale nipponica nel 1876. Da questo episodio, già di per sé clamoroso, deriveranno due eventi stupefacenti per la città di Palermo: la sua idea di istituire una scuola d’arti orientali, progetto pionieristico a livello europeo, e la presenza di un’artista giapponese, O’Tama Kiyohara, divenuta sua moglie col nome di Eleonora Ragusa, che vivrà a Palermo per 51 anni. A contatto con le novità espressive occidentali, la strategia creativa di O’Tama si trasforma: dal grafismo sintetico giapponese giunge al naturalismo con la sua oggettiva rappresentazione del reale. 
La pittrice O’Tama Kiyohara (Tokyo 1861-1939) e lo scultore Vincenzo Ragusa (Palermo 1841-1927) costituiscono nella storia dell’arte del nostro paese due importanti figure, promotrici del precoce giapponismo fiorito a Palermo, quando erano ancora in pochi, negli anni 80 del sec. XIX, in Europa, ad accostarsi con passione alla cultura e all’arte nipponiche. Ricordiamo la grande importanza che ebbe il Japponisme in Francia.
L’inizio dei rapporti Italia-Giappone avvenne nel 1866 e lo scorso 2016 ne sono stati celebrati, nei due paesi, i 150 anni: il Comune di Palermo ha intitolato ad O’Tama Kiyohara il giardinetto di via Praga, inaugurato proprio lo scorso anno, con una partecipata cerimonia alla presenza delle autorità cittadine. 
In mostra si vedranno opere di O’Tama Kiyohara Ragusa, la quale ha lasciato qui una ricca produzione, esplorando varie tecniche (da opere da cavalletto con olii, acquerelli e pastelli, a dipinti murali) e soggetti diversi (dal ritratto al paesaggio, dalle nature morte alle scene di genere, dai fiori agli animali, dai temi religiosi alle memorie d’atmosfere orientali, dall’arte applicata alle decorazioni d’interni). Saranno in mostra anche lavori di Vincenzo Ragusa, del quale si vedranno attraverso pannelli quelle non trasportabili. 
Si tratta della prima mostra antologica dedicata ai due artisti a Palermo. Le Sezioni:
O’Tama: dal grafismo sintetico giapponese al naturalismo occidentale; Passione per la natura; Il ritratto; Scene di genere; Sentimento del sacro; Suggestioni d’oriente; Il Paesaggio; Decorazioni d’interni; Arte applicata; Allievi di O’Tama Ragusa; Vincenzo Ragusa; La Scuola Officina Artistico Industriale di V. Ragusa; Giapponismo.

Patrocini
La mostra, promossa dalla Fondazione Sant’Elia, è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, dall’Area Metropolitana di Palermo, dal Comune di Palermo, dalla Fondazione Whitaker, dall’Assemblea Regionale Siciliana, dalla Società Siciliana di Storia Patria, dalla Gam di Palermo, dalla Galleria d’arte moderna del Comune di Messina, dal Museo delle Civiltà “Luigi Pigorini” di Roma, dall’Ambasciata Giapponese a Roma, dall’Istituto di Cultura giapponese a Roma, dall’Associazione Sicilia-Giappone, dall’Associazione Settimana delle Culture, dall’Anisa (Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte).

Progetto espositivo 
La mostra sarà allestita nelle sale del prestigioso settecentesco Palazzo Sant’Elia nel cuore del centro storico di Palermo. In mostra:
  • circa 170 opere (per lo più in collezioni private) prodotte da O’Tama Kiyohara Ragusa prima e durante il suo periodo palermitano durato 51 anni. Enti Prestatori: Ars, Gam Palermo, Museo Pitré, Società Siciliana di Storia Patria, Fondazione Whitaker, Museo del Liceo Artistico “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara”, Chiesa di Sant’Antonio Abate di Palermo, Gam di Messina, Museo delle Civiltà “L. Pigorini” di Roma;
  • opere di Vincenzo Ragusa e l’album fotografico (conservato all’Ars) donatogli nel 1882 dagli allievi della scuola  Kobu di Tokyo dove insegnò; 
  • dipinti conservati presso l’ex scuola fondata da Ragusa a Palermo, oggi Liceo Artistico “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara” e l’Armadio monumentale realizzato dalla Scuola per l’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-92 (oggi conservato all’ITI “Vitt. Em. III” di Palermo;
  • un video, di Maria Muratore, illustrerà le opere di O’Tama e Vincenzo Ragusa; 
  • l’allestimento includerà pannelli, arredi, kimono e oggetti del periodo, per evocare il fenomeno del giapponismo.
Infine, nella sezione “Artisti per O’Tama”, verranno proiettati i video di Gianni Gebbia (O’Tama Monogatari, 2012) e Antonio Giannusa (La stanza di O’Tama, 2017) e sarà esposta l’opera di Fabrice de Nola (Nympheae, 2012), tutti ispirati all’artista. Inoltre, all’inaugurazione, l’artista giapponese Setsuko si esibirà in una performance dedicata alla pittrice e allo scultore.

Nessun commento:

Posta un commento