ANTICHITA’
ATHENA
di M. Tortorici & C s.n.c.
Palermo
a cura di Maria Antonietta Spadaro
inaugurazione mercoledì 20 aprile 2011, ore 18:30
Palazzo Sant'Elia, via Maqueda 81, Palermo
Ideazione: Emanuela Tortorici
Organizzazione: Athena Antichità di M. Tortorici & C. snc, Palermo
Curatore: Maria Antonietta Spadaro
Catalogo: Gruppo Editoriale Kalós
Allestimento: a cura di Emanuela, Michele e Stefano Tortorici
Trasporti: F.lli Tortorici srl
Assicurazione: INA Assitalia spa
Video: Giovanni Lentini. Il fascino dell’esperienza quotidiana - testi di M. A. Spadaro, riprese e montaggio di M. Muratore
Il nonno, Giovanni Lentini senior (1830-1898) era stato pittore e scenografo, mentre il padre, Rocco Lentini (1850-1943), ha segnato con la sua variegata attività d’artista – dal quadro da cavalletto alla decorazione di ambienti e architetture, dalla grafica agli scritti d’arte all’insegnamento – la cultura artistica cittadina. E’ innegabile che il figlio abbia frequentato negli anni della sua permanenza in città, fino cioè al 1910, il vivace ambiente artistico dominato da figure quali Ernesto Basile e i grandi artisti dell’epoca.
Giovanni Lentini non si allontanò mai da una pittura figurativa legata a ben salde tradizioni pittoriche, pur riuscendo ad esprimere con modernità le inquetitudini di un periodo storico travagliato da conflitti bellici e sconvolgimenti ideologici, anche drammatici. Egli seppe rendere e coniugare, sempre con equilibrio ed estremo garbo, il proprio personale universo e il mondo esterno, in opere dove dal silenzio di paesaggi montani agli interni, rivelatori di intime esistenze, dalle scene militari ai ritratti, dagli atelier d’artista alle operaie in fabbrica, si svelano gli aspetti di un’epoca.
Oggi la città di Palermo ha la rara opportunità di conoscere e ammirare una cospicua parte della produzione di Giovanni Lentini, attraverso opere inedite facenti parte di collezioni private di Palermo e Milano.
Questo primo approccio critico all’opera di Lentini, spero possa portare a prossimi ulteriori approfondimenti da parte di giovani studiosi, augurandomi che la visione delle opere qui esposte possa emozionare i visitatori, nella scoperta di un artista palermitano finora ignorato. [dall'introduzione di M. A. Spadaro]
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