Per i bambini i 4 libri di Fiabe di M. A. Spadaro ambientate a Palermo nei vari periodi storici. Ed. Vittorietti // 6 giugno 2017 ore 17.00 Conferenza "Arte al femminile" a Palazzo Petyx via E.Albanese 94 Palermo // "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo" a cura di M. A. Spadaro - Palazzo Sant'Elia - 12 maggio-28 luglio 2017

giovedì 10 giugno 2010

Anisa appuntamenti giugno 2010



















APPUNTAMENTI

4.6.2010 Museo Salinas, Riapertura del Museo: argenti di Morgantina e Phiale d’oro di Caltavuturo

12.6.2010 Fai, “Alla riscossa”, un’entusiasmante caccia al tesoro aperta a tutti
per informazioni: delegazionefai.palermo@fondoambiente.it _oppure Segreteria Regionale FAI - tel. 091 6161010, segreteriafaisicilia@fondoambiente.it

15.6.2010 ore 17 Villa Zito, Arte al femminile, conferenza di
Manuela Conciauro Frida Khalo e Romaine Brooks: due modi di raccontarsi

17.6.2010 ore 9.30 Centro scolastico Imera, via delle Croci, Palermo. Nell’ambito del Convegno "Una rilettura del Buon Governo di Lorenzetti" M. A. Spadaro
parlerà su "Gli affreschi del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti a Siena"

28.6.2010 ore 18 Giardino di Palazzo Castelnuovo, Il Teatro del Sole,
entrata da Vicolo San Giuseppe D’Arimatea, 14 (traversa Corso Vittorio Emanuele) - Tel. 335.228065

12.7.2010 ore 18.30 Circolo Canottieri Trinacria, Addaura/Mondello, Lungomare C. Colombo
Presentazione del libro di fiabe "Palermo Favolosa" di M. A. Spadaro

di Maria Antonietta Spadaro

illustrazioni di Marta Cannizzaro

presentazione di Romina Mancuso

Pietro Vittorietti Edizioni, Palermo 2009, p. 99

Vladimir Propp ci ha insegnato che la fiaba è alla genesi di ogni racconto, perché in nuce in essa sono contenute tutte le “funzioni” che può sviluppare una storia. È, insomma, alla radice di ogni cultura. Ancor prima, Lukács aveva individuato in essa uno dei modelli del dramma moderno, dal momento che il Romance (così il filosofo ungherese aveva denominato la forma del dramma non tragico, che sarebbe stato caratteristico delle avanguardie) della fiaba riproduce l’andamento apparentemente illogico, la fisica del tutto sui generis, il mondo sognante e “impossibile”. La fiaba è, verrebbe da dire pleonasticamente, una cosa seria. Cosa succede, però, se il mondo magico e lontano della fiaba si sposa con la realtà storica di Palermo, con i fatti di un passato affascinante e glorioso? Avviene ciò che è riuscito a Maria Antonietta in Palermo favolosa, il secondo volume della raccolta di favole inaugurato felicemente da Palermo… ogni favola è un gioco. Avviene che la fiaba diventa una lanterna capace d’illuminare le pieghe della storia, di svelare fatti che non sono mai avvenuti ma che – nel procedere lieve del racconto – assumono l’aspetto della verità. Simone, Cristina, Agata, Ninfa, Giuseppe, Celestino, Nicolò: sono i piccoli protagonisti delle sette fiabe raccolte nel volume, tracciati con grande efficacia psicologica e descrittiva, cosicché il lettore vi s’immedesima volentieri. Sono ragazzi, eppure assennati e maturi, affrontano i problemi della vita (una vita spesso povera e priva di soddisfazioni materiali) con piglio da adulti, con la determinazione di chi sa che al di là delle ristrettezze esiste la possibilità di un riscatto. Così la scoperta di un tesoro, nel primo racconto, non è l’occasione per l’arricchimento personale di Simone, Salvatore e Lucio e delle loro famiglie, bensì per il benessere di una intera comunità. Il colore bizzarro di una parrucca è l’incipit di una moda che coinvolgerà la nobiltà palermitana e l’occasione della svolta, attraverso il matrimonio con uno dei «cavalieri più eleganti», della vita di Cristina protagonista del secondo racconto. Il Sant’Uffizio è l’antagonista della piccola Agata ingiustamente carcerata, che muove l’azione della terza fiaba. E, grazie alla fornitura della pozione “magica” (che pure era stata l’origine delle sue sventure), la piccola salva la figlia ammalata del Viceré e dunque se stessa. Anche Ninfa, la giovane protagonista del quarto racconto, preferisce condividere con i poveri assistiti dell’Albergo i doni ricevuti durante la sacra rappresentazione della Natività, piuttosto che tenerli per sé; trovando poi la sua promozione sociale nell’essere assunta quale sarta di una nobile casata. Giuseppe è il piccolo alter ego dell’astronomo Piazzi nella quinta favola, e al pari dell’ormai anziano scienziato sembra vivere solo per il cielo e per i fascinosi misteri delle stelle. Anche a Giuseppe, come in ogni fiaba che si rispetti, il destino pone contro una prova da superare, il salvataggio di preziosi strumenti astronomici dal disastro di un terremoto, una pericolo che il piccolo ma risoluto protagonista supera brillantemente. Ne La tavola matematica del Re Ferdinando di Borbone Celestino è un po’ il facilitatore della vicenda, colui che provvederà – attraverso il suo ingegno – a fare in modo che la principessa Luisa, durante un pranzo alla Casina Cinese, baci Andrea maleficamente trasmutato in un rospo. Con l’ultima fiaba, il tempo fa un salto di un secolo e si ferma durante l’Esposizione Nazionale del 1891-92, l’ultima grande vetrina della Palermo Belle-Epoque. E non manca un altro piccolo eroe, Nicolò, che non esita ad affrontare il pericolo pur di salvare Sara, precipitata assieme alla famiglia nell’avaria di un pallone aerostatico. Tutto è narrato con stile leggero, ma mai banale cosicché i libro (anzi, i libri) si rivelano come una lettura per ragazzi fortemente consigliata agli adulti. Maria Antonietta Spadaro mette davvero a importante frutto la sua conoscenza dei fatti d’arte e di storia di Palermo restituendone un piccolo, prezioso affresco. Un ultimo, doveroso accenno va alla geniale veste grafica del libro, illustrato non solo nelle splendide figure, ma anche nella originale impostazione dei font. Un libro “interattivo” (alla fine un quiz mette alla prova le conoscenze acquisite grazie alla lettura), che non mancherà d’insegnare anche a chi ritiene di sapere molto.

Francesco Paolo Campione


mercoledì 2 giugno 2010

Riapre il Museo del Risorgimento a Palermo















Nella storica sede della Società Siciliana di Storia Patria, ospitata nell'ex convento di S, Domenico a Palermo, si è inaugurato il 29 maggio 2010 il Museo del Risorgimento con un nuovo allestimento, dopo un restauro durato 4 anni. Il progetto di Maria Clara Ruggieri Tricoli consegna alla città uno spazio museale di grande impatto, che non mancherà di affascinare i visitatori. Leggi l'articolo di M. Riccobono e M. A. Spadaro sul n. 34/35 del Bollettino Anisa.