DUE OPERE A CONFRONTO
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LE TRE GRAZIE nelle interpretazioni del Maestro del Trionfo della Morte di Palermo (1445 ca.) e di Botticelli nella Primavera (1482). Fondamentale in entrambe le opere l'intreccio delle mani (notare anche le date).
Le tre grazie, fanciulle mitologiche nate per infondere la gioia nel cuore degli dei e dei mortali, sono figlie del dio Sole e dell’Oceanina Egle, o addirittura della stessa Afrodite (dea dell’amore). Esse sono:
"Aglaia": l'Ornamento ovvero lo Splendore; "Eufrosine": la Gioia o la Letizia; "Talia": la Pienezza ovvero la Prosperità.
Nella visione neoplatonica le tre Dee sarebbero le tre forme dell'Amore: Castitas (la Castità), Voluptas (la Voluttà) e Pulchritudo (la Bellezza).
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Le Tre Grazie dal Trionfo della Morte di Palermo |
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Le Tre Grazie da La Primavera di Botticelli |
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Antonio Canova |
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