Per i bambini i 4 libri di Fiabe di M. A. Spadaro ambientate a Palermo nei vari periodi storici. Ed. Vittorietti // 6 giugno 2017 ore 17.00 Conferenza "Arte al femminile" a Palazzo Petyx via E.Albanese 94 Palermo // "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo" a cura di M. A. Spadaro - Palazzo Sant'Elia - 12 maggio-28 luglio 2017

mercoledì 5 febbraio 2014

Riallestire e peggiorare. Da Parigi a Palermo passando per Milano



1. Parigi, il precedente allestimento degli arazzi de
La Dame à la Liocorne
2. Guttuso, La Vucciria nella nuova sede
3. Mantegna, Il Cristo Morto, Brera

Riallestire e peggiorare
Da Parigi a Palermo passando per Milano

Recenti nuovi allestimenti per opere d'arte famosissime e di gran pregio si sono rivelati "discutibili", rivelando scarsissima competenza museografica o molto più semplicemente, quello che un tempo si definiva "pessimo gusto". 
Mi riferisco, per cominciare, al nuovo progetto espositivo dei celeberrimi sei arazzi
 fiamminghi del sec. XVI, sul tema La Dame à la Licorne. Dopo un lungo necessario restauro (finanziato dai giapponesi) i grandi splendidi arazzi sono ritornati nella loro sede abituale (dopo il tour di Tokyo e Osaka), il suggestivo parigino Museo di Cluny-Musée national de Moyen Age. Ebbene, visitando il nuovo allestimento ho avuto un momento di panico: infatti ricordavo un'ampia sala rotonda che consentiva di ammirare i sei capolavori dell'arte tessile, sul tema fiabesco della dama e il liocorno, dando loro una straordinaria unità e ariosa visibilità. Pur avendo visitato il museo in età giovanile, l'immagine di quella sala si era fissata in modo indelebile nella mia mente: ecco perché il panico. Oggi è cambiato tutto: scomparsa la sala rotonda, gli arazzi si dispongono sulle pareti di un angusto spazio quadrato togliendo loro l'unità della visione e rendendone faticosa la lettura. Inoltre l'accesso a tale ambiente avviene tramite uno stretto orrendo passaggio. Poiché Parigi raramente delude nelle sue scelte in ambito museale, non riesco a comprendere tale soluzione che penalizza dei capolavori.
Veniamo ora al nuovo posizionamento della grande tela della Vucciria del nostro Renato Guttuso  nella Sala dei Baroni allo Steri. Lo stesso maestro di Bagheria donò l'opera al Rettorato dell'Università di Palermo e, da anni, eravamo abituati a vedere il quadro dominare la Sala delle Armi; posto ad un'altezza idonea e con una luce perfetta, si riusciva a coglierne tutta l'efficacia espressiva. Oggi il dipinto, poggiato quasi a terra in un angolo della grande sala magna dello Steri, isolato tra le aperture delle due pareti ad angolo, con luci inadatte, soffre moltissimo! La posizione precedente, sulla parete di fondo della sala ne accentuava di gran lunga il valore. Per non parlare dei pericoli connessi alla quantità di gente che spesso si ritrova nella sala per convegni o altro: il quadro peraltro, disposto così in basso, sembra un intruso tra la folla.
E' il caso di inserire, in questo breve elenco di allestimenti penalizzanti, la recente sistemazione del Cristo morto del Mantegna a Brera, ideata da Ermanno Olmi: anche il Museo milanese ha deciso di "rinnovare", col risultato di svilire uno dei massimi capolavori del nostro rinascimento.

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