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E' la prima mostra che la nostra città dedica interamente ai due artisti e quindi al giapponismo a Palermo, colmando un vuoto nella storiografia artistica italiana. I miei studi sull'argomento risalgono ai primi anni '90, poi ho pubblicato la monografia su O'Tama (Kalòs 2002) e il libro "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Echi di Giappone in Italia" (Kalòs 2008), più altri studi specifici in riviste e cataloghi. Questa mostra, che ha coinvolto 70 prestatori tra pubblici e privati, offre quindi la rara l'opportunità di 'vedere' 170 opere di cui moltissime inedite perché in collezioni private, e altre, seppure conservate in musei, spesso non fruibili, come ad esempio il ritratto di Vincenzo Ragusa dipinto da O'Tama, della Società Siciliana di Storia Patria, o i disegni del primo periodo di O'Tama, del Museo delle Civiltà "Luigi Pigorini" di Roma, qui esposti in prima mondiale.
Un percorso affascinante arricchito infine da pochi ma significativi esempi d'arte contemporanea in una ideale sezione "Artisti per O'Tama". La mostra sarà visitabile fino al 28 luglio al piano nobile di Palazzo Sant'Elia. Il Catalogo di 408 pagine è disponibile in sede.
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