15 aprile 2015 Albergo dei Poveri
Giornata della didattica museale e dell'educazione al patrimonio culturale
Azioni coordinate di formazione per la didattica e la valorizzazione dei beni culturali
Progetto Arca dei Suoni
Didattica museale, musei delle scuole, cultura contro violenza
intervento di Maria Antonietta Spadaro
L’Anisa (Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte) per l’educazione all’arte opera dal
1951 per la crescita delle ore d’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole, perché siamo
convinti dello straordinario valore formativo delle arti visive (dipinti, sculture, monumenti, città)
testimonianze concrete e tangibili della cultura e della civiltà dei popoli nella storia.
Gli attentati di Parigi al giornale Charlie Hebdo con le sue vignette satiriche, la distruzione del sito
archeologico di Nimrud, nei pressi della città di Mosul - raso al suolo con una colonna di bulldozer
dai miliziani dell’Isis -, l’attentato al Museo del Bardo a Tunisi, (forse anche alle torri gemelle del
2001) dimostrano come per sfidare la volontà del mondo, i sentimenti dell’umanità, le origini della
civiltà, gli obiettivi scelti siano stati proprio le opere espressione della cultura artistica in senso lato.
(Anche Savonarola e Hitler hanno fatto distruggere opere d’arte con lo stesso intento di soffocare la
creatività e la libertà di pensiero, ossia lo sviluppo della civiltà).
Distruggere il passato, i luoghi della condivisione della storia e dell’identità dei popoli, come musei
e siti d’arte i quali, visitati da tutti, divengono patrimonio universale e linguaggio internazionale, è
la sottile strategia dalle menti criminali dell’Isis per imporre il terrore e la fine della civiltà.
Ne deduciamo che la forza delle immagini, e quindi dell’arte, superi il pensiero scritto (crisi della
parola e della letteratura) certamente più debole nel definire la “cultura” nell’immaginario
collettivo.
La violenza perpetrata dallo Stato italiano sulla CULTURA (pochissime ore di Storia dell’Arte nelle
scuole, tagli alle risorse, già irrisorie, sui Beni Culturali, assurde privatizzazioni nel settore, ecc.)
somigliano molto alle sconsiderate azioni criminali di ISIS ... pensiamo ai crolli di Pompei,
all’abbandono dell’Aquila e non solo; e tutto ciò in netto contrasto con i principi della nostra
Costituzione (art. 9).
Ma da noi non si tratta di “ideali”, per quanto distorti e deliranti di gente inqualificabile come le
milizie dell’Isis, ma di classi dirigenti incapaci e corrotte che antepongono interessi privati al bene
collettivo di un intero paese.
[Consiglio la lettura di un libro dal titolo “Privati del Patrimonio” di Tomaso Montanari, che
analizza le storture di una gestione dei beni culturali manovrata da un sistema politico corrotto.]
Anche la Sicilia, in questo squallido contesto nazionale - pensiamo alla casa di Cavour in Piemonte,
completamente vandalizzata nell’indifferenza di tutti -, brilla per l’abbandono di importanti
monumenti e per l’incuria di alcuni siti; mentre a scuola, le ultime riforme non hanno fatto altro che
penalizzare lo studio della Storia dell’Arte, impoverendo alla base lo studio e la conoscenza del
nostro patrimonio artistico.
L’Italia ha bisogno di puntare sulla cultura, anche e soprattuto artistica, perché è nel suo dna:
quando nel 1870 il Giappone si aprì all’Occidente, dopo due secoli di chiusura, per aggiornare la
propria cultura artistica si rivolse all’Italia, scegliendola tra gli altri paesi occidentali. Ricordiamo
che, fra i tre artisti inviati a Tokyo dall’Accademia di Brera, figurava lo scultore palermitano
Vincenzo Ragusa.