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Ruta, Riccobono, Favarò, Spadaro, Fucarino, Pirajno |
Aula Chiazzese |
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1 Novembre ore 18,00 presso l'aula Chiazzese dell'Ex Convento dei Teatini - facoltà di Giurisprudenza - Via Maqueda, 172, Marina Finettino presenta
LA PALERMO DELLE DONNEGuida a percorsi di altro generedi Claudia Fucarino edito da Navarra e con l'introduzione di Simonetta Agnello Hornby
Alla presentazione intervengono:Claudia Fucarino, Eliana Calandra, Anna Maria Ruta, Eleonora Corradino con Vittorio Corradino, Maria Antonietta Spadaro, Rosanna Pirajno, Beatrice Monroy, Sara Favarò, Melinda Zacco e Lucia Pierro.
Dal 31 ottobre al 3 novembre a Palermo il 2° Convegno di TOPONOMASTICA FEMMINILE
ha visto incontrarsi a discutere relatrici provenienti da varie regioni (Piemonte, Veneto, Lazio, Toscana, Puglia, Sicilia). I temi delle relazioni, tutte di estremo interesse, spaziano dalle esperienze didattiche alle recenti pubblicazioni delle guide di genere, dalle donne nella storia alla violenza sulle donne, ecc.
Le ricerche fatte dagli alunni sulla toponomastica delle loro città, relativa alle figure femminili, li ha condotti a chiedersi da un lato come mai donne tanto importanti e significative fossero ignorate dai testi scolastici, dall'altro perché così poche donne siano presenti nella toponomastica ... Il tutto porta a riflettere sulla condizione femminile in tutti i suoi aspetti.
Considerare la strada come spazio simbolico umanizzato è di estrema importanza per ragionare con i giovani sulla città, la storia, la vita di tante figure importanti che hanno costruito la nostra civiltà.
Da Roma a Piazza Armerina in Sicilia abbiamo ascoltato straordinarie esperienze didattiche in tal senso, dal femminismo all'identità di genere, per poter arrivare alle "vie della parità".
Per fare un esempio a Palermo (relazione di Mario Di Liberto esperto di toponomastica) su 4500 strade solo 204 sono dedicate a donne. Di queste 75 sono figure mitologiche e 25 sante, il resto 92 italiane e 12 straniere. Si tratta di percentuali comuni a tutte le città.
Si è parlato anche di figure di artiste, di architette e di altre intellettuali e imprenditrici a cui sono state dedicate vie nel corso del tempo, ma sempre in minima parte rispetto agli uomini.
Sottolineare questa disparità può servire a scardinare consuetudini consolidate, considerate normali e assodate, e invece segni anacronistici di modi di pensare alla base ti tante ingiustizie e di terribili crimini.