Per i bambini i 4 libri di Fiabe di M. A. Spadaro ambientate a Palermo nei vari periodi storici. Ed. Vittorietti // 6 giugno 2017 ore 17.00 Conferenza "Arte al femminile" a Palazzo Petyx via E.Albanese 94 Palermo // "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo" a cura di M. A. Spadaro - Palazzo Sant'Elia - 12 maggio-28 luglio 2017

lunedì 27 aprile 2015

IV Settimana delle Culture - 10-17 maggio 2015

2013


2014
2014 anteprima
2015



Dal 10 al 17 maggio a Palermo la nuova SETTIMANA DELLE CULTURE

Dopo 3 anni di positive e acclamate esperienze, la Settimana delle Culture si presenta alla città nella forma di Associazione Culturale senza scopo di lucro: una nuova veste giuridica per avere un dialogo con le istituzioni cittadine più diretto e fattivo. 
Mostre, spettacoli, percorsi d'arte, eventi originali, ecc., si potranno seguire in diversi luoghi cittadini, pronti ad accogliere artisti, fotografi, attori, musicisti, ballerini e chiunque desideri esprimere la propria creatività confrontandosi con un pubblico anch'esso desideroso di eventi culturali, come hanno dimostrato le scorse edizioni della nostra Settimana.

L'intento è anche quello dell'integrazione ad ampio raggio: giovani con differenti abilità, citadini di varie provenienze etniche, portatori di culture altre: insomma un momento che contrasti con forza la violenza, l'intolleranza, la discriminazione, la corruzione, proprio oggi, quando violenza-intolleranza-discriminazione-corruzione stanno disintegrando i concetti fondanti della civiltà, ossia la cultura, l'arte e la storia. Le minacce che sta subendo in questo periodo il mondo occidentale, il vivere civile e pacifico nel rispetto della libertà, riguardano tutti noi e contrastarli, anche con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione, è un nostro preciso dovere.

Mercoledì 6 maggio ore 11.30, Sala Magna dello Steri
conferenza stampa di presentazione del programma degli eventi ...



sabato 25 aprile 2015

Due dipinti inediti esposti al Mandralisca di Cefalù

P. Novelli, Davide e Golia 
Ribera, San Sebastiano



Al Museo Mandralisca di Cefalù sono esposti da ieri al 31 maggio 2015, oltre ai noti capolavori della collezione, due inediti dipinti provenienti da Villa S. Isidoro De Cordoba di Bagheria. Le opere, restaurate e attribuite da Vincenzo Abbate a Pietro Novelli e J. Ribera, mostrano rispettivamente  Davide con la testa di Golia e un San Sebastiano trafitto: si tratta di repliche autografe dei due grandi artisti.
La Villa S. Isidoro di Bagheria, di proprietà privata, sarà dal prossimo mese di giugno aperta al pubblico, come è stato annunciato ieri a Cefalù nel corso dell'inaugurazione della mostra, curata da V. Abbate e S. Randazzo.

Al momento il museo è privo del capolavoro di Antonello da Messina, esposto alla grande mostra su LEONARDO, allestita al Palazzo Reale di Milano.














Antonello, Ritratto

A. Caroselli, Vanitas
Il dipinto di Ribera (foto M.Muratore)

(foto M. Muratore)
Vincenzo Abbate illustra il dipinto del Novelli (foto M.Muratore)
















sabato 18 aprile 2015

Convegno a Tusa per ricordare Camillo Filangeri

Tusa
Locandina

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Tusa 18 aprile 2015
Convegno in ricordo di 
Camillo Filangeri

mercoledì 15 aprile 2015

Giornata della Didattica museale 15 aprile 2015


15 aprile 2015 Albergo dei Poveri
Giornata della didattica museale e dell'educazione al patrimonio culturale Azioni coordinate di formazione per la didattica e la valorizzazione dei beni culturaliProgetto Arca dei Suoni 

Didattica museale, musei delle scuole, cultura contro violenza

intervento di Maria Antonietta Spadaro

L’Anisa (Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte) per l’educazione all’arte opera dal 1951 per la crescita delle ore d’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole, perché siamo convinti dello straordinario valore formativo delle arti visive (dipinti, sculture, monumenti, città) testimonianze concrete e tangibili della cultura e della civiltà dei popoli nella storia.
Gli attentati di Parigi al giornale Charlie Hebdo con le sue vignette satiriche, la distruzione del sito archeologico di Nimrud, nei pressi della città di Mosul - raso al suolo con una colonna di bulldozer dai miliziani dell’Isis -, l’attentato al Museo del Bardo a Tunisi, (forse anche alle torri gemelle del 2001) dimostrano come per sfidare la volontà del mondo, i sentimenti dell’umanità, le origini della civiltà, gli obiettivi scelti siano stati proprio le opere espressione della cultura artistica in senso lato. (Anche Savonarola e Hitler hanno fatto distruggere opere d’arte con lo stesso intento di soffocare la creatività e la libertà di pensiero, ossia lo sviluppo della civiltà).
Distruggere il passato, i luoghi della condivisione della storia e dell’identità dei popoli, come musei e siti d’arte i quali, visitati da tutti, divengono patrimonio universale e linguaggio internazionale, è la sottile strategia dalle menti criminali dell’Isis per imporre il terrore e la fine della civiltà.
Ne deduciamo che la forza delle immagini, e quindi dell’arte, superi il pensiero scritto (crisi della parola e della letteratura) certamente più debole nel definire la “cultura” nell’immaginario collettivo.

La violenza perpetrata dallo Stato italiano sulla CULTURA (pochissime ore di Storia dell’Arte nelle scuole, tagli alle risorse, già irrisorie, sui Beni Culturali, assurde privatizzazioni nel settore, ecc.) somigliano molto alle sconsiderate azioni criminali di ISIS ... pensiamo ai crolli di Pompei, all’abbandono dell’Aquila e non solo; e tutto ciò in netto contrasto con i principi della nostra Costituzione (art. 9).
Ma da noi non si tratta di “ideali”, per quanto distorti e deliranti di gente inqualificabile come le milizie dell’Isis, ma di classi dirigenti incapaci e corrotte che antepongono interessi privati al bene collettivo di un intero paese.
[Consiglio la lettura di un libro dal titolo “Privati del Patrimonio” di Tomaso Montanari, che analizza le storture di una gestione dei beni culturali manovrata da un sistema politico corrotto.] Anche la Sicilia, in questo squallido contesto nazionale - pensiamo alla casa di Cavour in Piemonte, completamente vandalizzata nell’indifferenza di tutti -, brilla per l’abbandono di importanti monumenti e per l’incuria di alcuni siti; mentre a scuola, le ultime riforme non hanno fatto altro che penalizzare lo studio della Storia dell’Arte, impoverendo alla base lo studio e la conoscenza del nostro patrimonio artistico.

L’Italia ha bisogno di puntare sulla cultura, anche e soprattuto artistica, perché è nel suo dna: quando nel 1870 il Giappone si aprì all’Occidente, dopo due secoli di chiusura, per aggiornare la propria cultura artistica si rivolse all’Italia, scegliendola tra gli altri paesi occidentali. Ricordiamo che, fra i tre artisti inviati a Tokyo dall’Accademia di Brera, figurava lo scultore palermitano Vincenzo Ragusa.

Puntare sulla cultura è necessario per la formazione dei giovani, per i Beni Culturali stessi, per l’economia, per tutto!
Ma nella scuola italiana i manuali di Storia dell’Arte ignorano le esperienze storico-artistiche delle varie regioni, privilegiando quasi esclusivamente il Lazio, la Toscana e il Veneto. Ciò non può che determinare nei giovani, per esempio siciliani, la convinzione che la loro terra non abbia mai prodotto nulla di valido nel campo della cultura artistica.
La Storia dell’Arte, come storia delle immagini, forme insostituibili di ogni cultura, dovrebbe rivedere il proprio statuto non più sottolineando l’identità esclusiva di un’area culturale bensì cercando la via dell’integrazione di culture diverse che spesso convergono, cooperano e coesistono nell’espressione artistica prodotta in un determinato periodo o territorio (in questo la Sicilia costituisce un campo d’indagine tra i più affascinanti e ricchi).
L’Ansia/Palermo ha sempre affiancato progetti didattici come La scuola adotta un monumento (Comune di Palermo) o il progetto Scuola-Museo (Regione Sicilia), perché orientati a studiare, comprendere e amare il nostro patrimonio artistico che, ereditato da millenni, speriamo di riuscire a preservare per le generazioni future.
Il lavoro del CRicd basato sulla “catalogazione”, primo fondamentale passo verso la tutela del patrimonio, ci induce a sperare, ma oggi l’ottimismo di tanti nel nostro paese è in caduta libera ... In tutto questo il nostro progetto I Musei delle scuole, promosso da Anisa/Palermo (M. Riccobono, M. A. Spadaro, B. Truden) e contenuto nel Quaderno n. 3 Arca dei Suoni, costituisce una proposta didattica che, se ben condotta dagli istituti scolastici, potrebbe aprire squarci di sapere su metodologie, ambiti culturali integrati, ecc. spendibili in settori anche lavorativi.
I musei finora coinvolti nel progetto riguardano le seguenti scuole:
Educandato Maria Adelaide, Istituto tecnico nautico “Gioeni Trabia, Istituto tecnico per geometri “Filippo Parlatore”, Scuola M. St. “Giuseppe Piazzi”, Liceo Artistico “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara”, Liceo Classico “G. Garibaldi”, Istituto comprensivo “Cruillas”, Istituto di Istruzione Superiore “Damiani Almeyda - Crispi”
Mettere in rete tali musei è un’operazione utilissima per la diffusione delle conoscenze e per rendere i giovani di ogni scuola custodi e responsabili di un bene comune, aperto al dialogo con la città.
I musei, e ancor di più i luoghi d’arte come piazze e monumenti, sono gli spazi della condivisione pubblica della cultura; i luoghi della crescita dell’uomo, dello sviluppo della consapevolezza storica. Bisogna far sì che non divengano mai luoghi dell’inganno e della corruzione del sapere, occorre vigilare affinché il potere (a volte corrotto) non tolga ai cittadini la sovranità assoluta sul patrimonio storico-artistico che appartiene loro di diritto. La Scuola dovrebbe operare in tal senso: l’educazione al patrimonio artistico è educazione civica, sviluppo del senso di appartenenza ad un luogo e ad una società. 
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domenica 5 aprile 2015

Un dipinto di Camille Pissarro a Palermo

La Negresse, ca. 1850, olio su cartone

scritte sul retro

La Negresse (1850)

Il dipinto, attribuito a Camille Pissarro (1830-1903), è stato presentato alla Gam di Palermo il 3 aprile 2015 da Antonella Purpura, Vincenzo Prestigiacomo e Franco Fazzio.

Tre nudi femminili en plein air (probabilmente la stessa donna) che si stagliano su di un prato verde, senza orizzonte, all'ombra di un albero, di cui si scorgono, al limite superiore del dipinto, le fronde tra le quali filtrano pochi raggi solari che colpiscono direttamente i corpi delle figure. 
Le donne in tre diverse posizioni - quasi un esercizio accademico: due in piedi e una al centro seduta - acquistano valore proprio dai colpi di luce dati da spregiudicate pennellate che tracciano sui corpi chiazze cromatiche, che ci ricordano certe, più tarde, bagnanti di Renoir, tanto criticate all'epoca proprio per tali macchie che "rovinavano" l'incarnato femminile.
Lo studio degli effetti luminosi sui corpi ignudi delle donne, in diverse posture, ci riporta proprio alle ricerche dei maestri dell'impressionismo, che nessuna importanza attribuivano al disegno, mentre le pennellate, rapide e sicure, strutturavano le forme e determinavano luce e ombra e le stesse ombre erano colorate, proprio come in questo dipinto. [m.a.s.]
A. Renoir, Bagnante al sole, 1875