Per i bambini i 4 libri di Fiabe di M. A. Spadaro ambientate a Palermo nei vari periodi storici. Ed. Vittorietti // 6 giugno 2017 ore 17.00 Conferenza "Arte al femminile" a Palazzo Petyx via E.Albanese 94 Palermo // "O'Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo" a cura di M. A. Spadaro - Palazzo Sant'Elia - 12 maggio-28 luglio 2017

giovedì 31 luglio 2014

Mare per tutti a San Vito Lo Capo e a Mondello!!!

San Vito - Fiona il cane della protezione civile addetto al salvataggio ...
San Vito Lo Capo
Mondello
Mondello 2014

San Vito Lo Capo, 29 luglio 2014

FELICE ESTATE!!!
Mondello settembre


Mondello

domenica 20 luglio 2014

ALEXANDER HARDCASTLE: il mecenate di Agrigento

Villa Aurea, oggi sede degli uffici dell'Ente Parco

Alexander Hardcastle

Villa Aurea













Il dimenticato grande mecenate di Agrigento
Alexander Hardcastle (1872 - 1933) 
Dal 1892 ha prestato servizio nella Royal Navy britannica. Nel 1903 fu promosso capitano e andò  in pensione nel 1907, ma fu richiamato in servizio nel 1914 per lo scoppio della I Guerra Mondiale.
Nel 1921 venne in Sicilia e si stabilì ad Agrigento mettendo a disposizione le sue ricchezze per l'esplorazione e la valorizzazione dei siti archeologici della valle.  Per i suoi contributi all'archeologia Sir Alexander Hardcastle è stato nominato cittadino onorario della città di Agrigento e gli fu concesso il grado di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.

riportiamo l'articolo di Amelia Crisantino su La Repubblica del 1.9.2010:
Hardcastle a Girgenti comprò una villa lungo le mura dell' antica Akragas, fra il tempio della Concordia e quello di Eracle,  "villa Aurea" in onore della vicinissima Porta Aurea da cui nel 210 a. C. erano entrati i soldati romani dopo sei mesi di assedio. Cominciarono così dodici anni interamente dedicati agli scavi archeologici in cui il capitano Hardcastle spende le sue ricchezze per finanziare numerose campagne di scavi, ricevendo dallo Stato italiano qualche riconoscimento onorifico e saltuari contributi finanziari. Ma è un mecenate fortunato perché trova un interprete nell' archeologo Pirro Marconi, assieme fanno rinascere la Valle dei Templi. La figura del capitano Hardcastle è stata a lungo dimenticata, ed è quindi benvenuto il libro scritto da Alexandra Richardson dopo un accurato lavoro di ricerca; in "Passionate patron: the life of Alexander Hardcastle and the Greek temples of Agrigento" (Archaeopress, 143 pagine, 30 euro), dove la personalità di Hardcastle appare affascinante, anticonformista, sempre generosa. La pubblicazione è in inglese ma la vita del capitano Hardcastle ad Agrigento ha qualcosa di epico e il personaggio meriterebbe senz' altro l' attenzione anche degli editori italiani. Per comprendere 
l'importanza delle iniziative finanziate Alexander Hardcastle bisogna tornare indietro, agli inizi. Alla meraviglia dei viaggiatori stranieri di fronte alle immense rovine rimaste a testimoniare un passato quasi muto. O a quando, nel 1826, Raffaele Politi scriveva una "Guida agli avanzi di Agrigento" documentando come di gran parte dei templi fossero rimasti solo «enormi rottami», su cui i viaggiatori potevano esercitarsi a riflettere intorno alla caducità di ogni grandezza. Girgenti era una città con un passato glorioso e un presente di miserie, quei giganteschi «rottami» portavano il peso di un contrasto troppo stridente e sembravano divenire beffardi. Una volta compiuta l' Unità, la vaga aspirazione a ricreare 
un'ombra della lontana grandezza spinge la girgentana Commissione per le antichità a chiedere di demolire le costruzioni che ingombrano il tempio di Esculapio. Siamo nel 1863, la spesa prevista ammonta a cinquecento lire. Ma vent' anni dopo, nel giugno del 1883, altre denunce lamentano che «lo sgombro del tempio» non è ancora cominciato: le fabbriche che occupano le colossali rovine profanandone la maestosità sono un ovile e una casa rurale, pecore e arbusti continuano a invadere l' area sacra attorno al tempio del dio della medicina. E si dovranno attendere gli anni Venti del Novecento, i finanziamenti di Hardcastle e le campagne archeologiche di Pirro Marconi perché le costruzioni moderne vengano del tutto eliminate. È ancora Hardcastle il principale finanziatore degli scavi per il tempio di Vulcano: in quell' occasione, i terreni circostanti erano di proprietà privata e l'intervento del mecenate comincia con il loro acquisto. Lo stesso accade per il tempio dei Dioscuri, l'acquisto dei terreni è l'operazione preliminare per compiere le indagini archeologiche. Il capitano inglese partecipa a tutti i cantieri della Valle, i suoi finanziamenti permettono il ritrovamento della cinta muraria a oriente di Akragas e i resti delle fondazioni del tempio di Demetra sotto una chiesa medievale. L' impresa più conosciuta risale al 1924, quando vengono rialzate 7 colonne del tempio più antico e maestoso edificato nel VI secolo a. C., il tempio di Eracle. Mussolini aveva già conferito a se stesso il titolo di Duce e la «perfida Albione» non era certo nelle sue simpatie: ma un accordo fra il Governo italiano e il mecenate inglese permette un restauro che la stampa internazionale segue con attenzione, anche il compassato «Times» dedica una copertina ad Hardcastle fotografato sullo sfondo delle colonne rimesse in piedi. I suoi finanziamenti sono essenziali per valorizzare il grande teatro archeologico formato dai templi di Vulcano, Giove Olimpio, Castore e Polluce, della Concordia, Giunone ed Eracle, ma le benemerenze del capitano inglese verso Agrigento non si limitano agli antichi monumenti. Hardcastle offre cospicui finanziamenti anche per portare nella Valle l' elettricità e l' acqua, iscrivendosi così fra i pochi protagonisti positivi di una «questione idrica» allora appena agli albori. Sembra la favola bella di un nobile signore che destina le sue ricchezze a un' impresa quasi titanica, ma nel 1929 il crollo di Wall Street costringe al fallimento la banca dove erano depositati tutti gli averi del nobile inglese. Il quale cerca di continuare la sua opera, da uomo pratico pensa di vendere allo Stato italiano villa Aurea. La depressione si aggiunge però alla miseria, e il mecenate che aveva generosamente finanziato ogni campagna archeologica viene ricoverato nel manicomio di Agrigento. Lì, in quello che all' epoca era il più grande manicomio d' Europa, muore qualche mese dopo. Era il 27 giugno 1933, seguendo il suo desiderio venne sepolto nel cimitero agrigentino di Bonamorone: nel punto più vicino al muro di cinta, dove aveva chiesto che fosse praticata una piccola finestra. Per potere godere in eterno della visione dei templi dorici che popolavano la sua amatissima Valle.

Concorso ARCHEO CIAK 2014 Agrigento


AGRIGENTO  Terza edizione di ARCHEO CIAK il Concorso video aperto anche alle scuole
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Il Tempio di Giunone

Si è svolta nella meravigliosa cornice della Valle dei Templi di Agrigento alle ore 21 del 18 luglio, ai piedi del tempio di Giunone e sotto un magico cielo stellato, la cerimonia di premiazione dei video del Concorso ARCHEO CIAK.

Il concorso, promosso dall'Assessorato regionale ai BB. CC. e dal Parco Archeologico della Valle dei Templi, premia da 11 anni documentari su tematiche archeologiche prodotti in Italia. Quest'anno è stato premiato l'interessante documentario L'ITALIA DEI LONGOBARDI del regista Eugenio Farioli   Vecchioli.

Per la sezione dedicata alle scuole sono stati premiati alcuni istituti (persino una scuola di Bolzano!) ed anche una scuola di Palermo: il Liceo Artistico "G. Damiani Almeyda", con il video SALVIAMO PORTA MAZARA realizzato da allievi della scuola, nell'ambito della ventesima edizione del progetto "Panormus. La scuola adotta la città", guidati dalla Prof. Maria Muratore.
Il video ha ricevuto la prestigiosa targa-premio dell'Assessorato regionale ai Beni Culturali.

Maria Muratore, nella qualità di docente/regista, ha negli anni ricevuto con i propri allievi numerosissimi premi e riconoscimenti in importanti concorsi nazionali. Ad Agrigento, grazie al proprio impegno didattico, il suo liceo ha ricevuto il premio per la terza volta!
Tra le tante sue produzioni video ricordiamo che proprio l'8 luglio scorso, nell'ambito della mostra "Il Salinas ricorda Salinas" allestita al museo archeologico di Palermo, Maria Muratore ha realizzato un interessante video su Antonino Salinas. La mostra e il video saranno visibili fino al prossimo 4 novembre.

Per ulteriori notizie:
http://www.parcodeitempli.net/pages/xi-rassegna-del-festival-del-cinema-archeologico-estate-2014.html

Maria Muratore riceve la targa premio

Il momento della premiazione del video "Salviamo Porta Mazara"


La premiazione della scuola della Val Venosta



venerdì 11 luglio 2014

Michele Cossyro ritorna a Palermo

Dopo la bella mostra Buchi neri del settembre 2013 all'Orto Botanico di Palermo, ritorna nella nostra città Michele Cossyro, con un'antologica curata da Bruno Corà all'Albergo dei Poveri.
Le opere, la cui datazione parte dagli anni '70, riguardano un vasto universo creativo, dai magnifici ori, agli olii su tela, alle complesse composizioni polimateriche, agli straordinari Buchi neri, ecc.
Di alto livello l'allestimento della sezione dedicata agli ori.

La mostra UNIVERSI si è inaugurata l'11 luglio e chiuderà nel mese di ottobre 2014
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giovedì 10 luglio 2014

Nell'attesa che si riapra il Museo Archeologico "Antonino Salinas" ...

IL MUSEO ANTONINO SALINAS
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IL SALINAS RICORDA SALINAS 1914-2014
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la mostra
 PALERMO 8 LUGLIO 2014

Nell'attesa che si riapra il museo ... sono allestite quattro sale con preziosi reperti, in un percorso sul grande Salinas. Al museo è dedicato anche un bel video di Maria Muratore.
(foto di V. Schimmenti)

la mostra

la mostra


la mostra
A. Salinas

8 luglio

sabato 5 luglio 2014

IL GIARDINO FREUD A PALERMO


INTITOLATO A SIGMUND FREUD UN GIARDINO A PALERMO
Inaugurato oggi 5 luglio 2014 al Parco d' Orleans, all' interno della cittadella universitaria di viale delle Scienze, il "Giardino di Freud". Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, il Rettore Roberto Lagalla, il presidente della Società Psicoanalitica Italiana, Antonino Ferro e l'assessore al verde Francesco Raimondo.
Freud, padre della psicoanalisi, venne a Palermo nel settembre 1910, per poi visitare i luoghi della classicità: Segesta, Girgenti, Siracusa. Freud scrisse sulla nostra città: "Palermo è una città elegante, pulita, estremamente ricca di edifici e dotata di tutto quanto si possa pretendere, quasi come Firenze".



S.Freud

carciofo selvatico

il giardino

il giardino

il giardino


M. Salamone e M. A. Spadaro, della Commissione toponomastica,
con l'assessore al verde F. Raimondo 


Tiziana Turco

Il Rettore Lagalla

Antonino Ferro

lettura delle lettere di Freud da Palermo


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Il sindaco Orlando


il totem

totem lato 1

totem lato 2

totem lato 3
foto impressionista ...